Sarà la scultura di Habicher a salutare i turisti diretti nel cuore di Spoleto 

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L’inaugurazione è stata fissata per il prossimo 8 dicembre (ore 16), insieme alla accensione delle luminarie.

Se spetta alla “Colonna del viaggiatore” di Arnaldo Pomodoro dare il benvenuto agli automobilisti che arrivano qui da nord, come il “Dono di Icaro” di Beverly Pepper e alla monumentale “Spoletosfera” di Buckminster Fuller per chi arriva da sud, senza considerare il maestoso Teodelapio di Alexander Calder per chi preferisce viaggiare in treno, sarà il genio creativo dello scultore altoatesino a fare gli onori di casa, posizionato davanti alle Porte di di Piazza San Gregorio

 

La scultura rappresenta due cappi liberi nello spazio (uno chiuso e l’altro aperto in realtà), dipinti di nero e di rosso (colore tipico della produzione di Habicher dell’ultimo decennio) e contrapposti come fossero principi antitetici, o comunque dando l’impressione che uno, quello rosso, si libri vero l’alto in un vortice che lo disincaglia dalla morsa del secondo, quello nero collegato alla base. La scultura in genere di Habicher, e questa in particolare, pur non nascondendo simbologie né volendo sfruttare metafore di alcun tipo, con la sua energia e le sue oscillazioni, con i suoi anelli e i suoi spazi vuoti, le sue spirali e i suoi intrecci, allude a principi della matematica dei nodi o della teoria della gravità quantistica a loop, che ipotizza forme pluridimensionali nello spazio le quali attraverso la frequenza di onde o stringhe oscillanti ad alta energia creano la materia e la massa.

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